Galleria d'Arte Guido Berti Opere

GALLERIA

CRITICA

…Berti rifugge infatti dalle compiacenze formali, dalle narcisistiche sperimentazioni ai limiti del gioco, dalla ricerca del nuovo sempre più nuovo,che caratterizzano molte tendenze dell’arte contemporanea; e penetra al contrario nelle cose , ne saggia la consistenza in un rapporto immediato e diretto , per restituire in notazioni visive momenti di una realtà brulicante e contraddittoria e perciò stesso più vera nei suoi ineliminabili contenuti di tensione e di dialettica. A ridosso dei fatti, lungi dallon svincolare nella loro celebrazione e senza mai arenarsi nelle secche dell’episodio o della cronaca, l’immagine acquista così un significato emblematico e totalizzante, che se per un verso indizia alla partecipazione del pittore ad una condizione comune , oggettivamente tende a ribadire , per citare Goldman: “ l’esistenza nel presente di una storia umana , reale ed essenziale, una storia provvisoria nascosta sotto la maschera del vuoto dell’assenza apparenti”.
Nicola Corradini
Mostra centro artistico Pagina Nuova-Carrara 1978

…I due temi fondamentali, quello essenziale e quello ecologico, sono infatti referibili a due precisi momenti nella vita dell’artista. Le idee, cioè le forme , siano esse di uomini o di animali, sono tradotte direttamente nella materia del dipingere, che è il colore. Talvolta dal colore si può risalire senza soluzioni di continuità , alla natura: caso tipico quello dello stagno dove l’acqua , opalescente di sostanze chimiche , concreta, nel suo morente respiro, la sagoma cristallizzata di un’anatra, forse una “monaca bianca” comunque una specie condannata ad estinguersi. Nella fase attuale dell’opera di Guido Berti prevalgono le figure di uomini in età avanzata e di estrazione sociale modesta, come se ne incontrano nella periferia di ogni città, nella periferia della vita che poco o da sempre li ha emarginati. Il tema è l’emarginazione, la solitudine degli anziani, il loro tentativo di recupero o di una estrema impossibile realizzazione proprio negli ambienti e nelle circostanze che fanno dei vari “casi” una drammatica “categoria”.
Lucia Toesca
Mostra Galleria d’Arte “Il Fillungo”-Lucca 1978

…Nella pittura di Guido Berti l’umanità assume un ruolo di protagonista non solo per la scelta dell’artista che sull’uomo-in tutte le componenti fisiche e morali-incentra la sua ricerca, ma anche perché il suo stesso linguaggio affonda le proprie radici in un’ analisi tecnica e formale basata sul recupero di valori eminentemente umanistici. Naturalmente si tratta di un umanesimo che va di pari passo con i tempi: perciò, al di là di quei riferimenti che trovano le loro origini nell’impeccabile possesso dei fattori espressivi connessi con un’antica civiltà vista,il giovane artista si pone di fronte a quella sconcertante realtà che rappresenta le inquietudini del tempo presente. Non, dunque, l’uomo soddisfatto di sé e della propria condizione che caratterizzò l’epoca rinascimentale, ma quell’essere ambiguo e tormentato che si dibatte nelle crisi di identificazione che esasperano il rapporto tra vita interiore e l’ossessionante premere delle situazioni.
Sandro Rubboli
Mostra Pentacolo Toscano-Pietrasanta 1978

…”Ogni cosa si fa disfacendosi, come dire che quanto appariva stabilito, che fosse, è”. Questa frase era impressa in un quadro di Primo Conti alla mostra Presenze di Montignoso. Ogni volta che leggevo pensavo ai quadri di Guido Berti, le sue figure a  pochi metri nella stanza, mi confermavano la verità di quel concetto. A Berti , infatti , non interessa la figura come oggetto, ma la figura come processo, un processo che porta in sè l’analisi e la sintesi del suo divenire. Solo figure che nascono volta per volta componendosi e decomponendosi in un ambiente asettico, ben rappresentato dalla tonalità bianca del fondo: e una processualità che sembra scaturire da forze ontinotomiche, impulsi costruttivi e impulsi distruttivi, Eros e Tomathos secondo lo schema bipolare vita morte ; il tempo come spazio processuale è riscattato dalla fluidità della figura , come una specie ameba  che si estende in tutte le direzioni spaziali.
Paolo Vagli
Mostra Presenze-Montignoso Massa 1978

…Vengono alla mente i Graffiti parietali dell’arte primitiva , isolati in un “campo” che non esauriscono , non “coprono” come in questi casi, Berti coglie una situazione nella sua precarietà senza darne lo spaccato. Attesta presenze labili non individua significati. Può anche darsi che questo modo di procedere sia in termini metaforici omologo con certi contenuti tematici: come quelli relativi ad un mondo di vecchi marchiati nel fisico e nello spirito e, soprattutto isolati in un vuoto umano agghiacciante. Può darsi, mi piace però pensare che Berti giochi sul vuoto per dichiarare un’assenza; che la non definizione dell’immagine si dia come rifiuto non “ del “ senso, ma “ di un “ senso , e si offra quindi come fucina potenziale per più sensi possibili che lo spettacolo è chiamato e leggere e scegliere secondo il suo gusto, le sue attese percettive , il suo mental set.
Luigi Bernardi
mostra Galleria d’Arte Prometeo-Lerici 1979

 Alcune sue opere  si trovano presso collezioni private in Ucraina ( Kiev ) , U.S.A. ( Brooklin e San Francisco ) .